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18 Giugno, 2020     7 min read

Il futuro dopo la pandemia e #ComeLaTecnologiaAiuta

Nei Paesi di tutto il mondo stanno iniziando ad essere applicate le misure di normalizzazione; cominciando dunque a immaginare la nostra vita post-pandemia, ci poniamo tutti la stessa domanda: Come sarà la “nuova normalità”?

Nell’ambito della nostra serie #ComeLaTecnologiaAiuta, Joe Colvin, Direttore vendite Nord Europa, e Alistair Kershaw, Consulente aziendale PLM, hanno recentemente tenuto un webinar: What’s in Store after the Peak? per discutere dello stato attuale dei settori retail, moda, prodotti di lusso e di largo consumo, dell’impatto della pandemia COVID-19 sul commercio al dettaglio, di come sarà il futuro e del perché la tecnologia rappresenti la chiave per superare le future sfide del mercato

Dalla conversazione sono emerse 4 previsioni future che fanno luce su come sarà il prossimo futuro post-pandemia. 

4 previsioni post-pandemia di Joe Colvin e Alistair Kershaw

1. I negozi al dettaglio diventeranno showroom.

Sebbene le misure di confinamento siano lentamente in fase di revoca in Europa, Nord America e in altre regioni, i governi insistono sulle precauzioni per evitare una seconda epidemia. I cittadini di diversi Paesi dovranno ancora mantenere una distanza di 2 metri l’uno dall’altro, indossare le mascherine, disinfettare le mani quando entrano nei negozi e rispettare le restrizioni sulla capienza limitata negli spazi pubblici. 

In che modo tutto ciò influirà sul retail? La gente vorrà ancora entrare nei negozi e fare acquisti o gli spazi del retail fungeranno ora più che altro da vetrine degli articoli?”, chiede Joe Colvin. 

I consumatori sono sempre più preoccupati per la salute e l’igiene, dunque il dubbio di Joe è assolutamente condivisibile. Spetta ai rivenditori cercare modi per assicurare un’esperienza di acquisto più sicura, soprattutto se essa prevede camerini e articoli da provare. 

Alistair Kershaw cita l’esempio di Shanghai, dove molti marchi di lusso stanno trasformandoi negozi in showroom nei quali gli acquirenti guardano i prodotti in esposizione per poi acquistarli e provarli a casa. 

Catene online come Asos promuovono già da tempo il concetto della “prova a domicilio”. Le aziende omnicanale molto probabilmente manterranno questa opzione anche quando i loro punti vendita fisici riapriranno. “Gli acquirenti sono già abituati a ordinare 3 diverse taglie dello stesso capo per raggiungere la spesa minima per la spedizione gratuita, e poi restituire quelli che non vanno bene,” dice Alistair. E aggiunge: “Con le politiche di reso gratuito, i siti di e-commerce come Asos incoraggiano i clienti a provare numerosi articoli a casa, quindi probabilmente assisteremo a un ulteriore incremento di questa modalità nel periodo post-pandemico, dato che l’igiene dei camerini fisici desta preoccupazione fra i consumatori.”

“Con l’aumento dello shopping online, pensa che gli assortimenti subiranno un impatto? Che ruolo ha Centric Software sotto questo aspetto?”, chiede Joe. 

“Il settore e l’economia in generale sono in balia di una tempesta. In conseguenza di ciò molte persone sono state licenziate, mentre altre sono preoccupate per il loro posto di lavoro. Penso che questo porterà a una suddivisione più semplice delle categorie di prodotti, indipendentemente da come i brand segmentano le loro offerte. Riuscire a pianificare diverse suddivisioni nelle categorie e negli assortimenti in modo flessibile è assolutamente essenziale in questo momento. Con la nostra soluzione Centric Product Lifecycle Management (PLM) offriamo uno strumento di pianificazione del merchandising che consente di modellare molto rapidamente e facilmente aspetti come, ad esempio, il modo in cui la suddivisione delle diverse categorie di prodotti influenzerà le vendite complessive. Abbiamo anche funzionalità per la pianificazione secondaria in base a diverse aree geografiche e canali di vendita,” sottolinea Alistair. 

Joe risponde evidenziando la complessità di tutto questo: “Parli di canali, cambiamenti, variazioni della curva della domanda, adattamento degli assortimenti… si tratta di una notevole mole di cambiamenti da gestire tutti insieme, se non si ha la possibilità di farlo in forma centralizzata.” 

“Sì, e comunicare questi cambiamenti è fondamentale,” afferma Alistair. “La gente pensa che i fogli di calcolo Excel siano strumenti flessibili, e in un certo senso possono esserlo, ma non sono idonei se il gruppo di persone coinvolte è numeroso. È necessaria un’unica fonte della verità che possa essere collegata al proprio ERP, allo strumento di gestione del magazzino ecc., in modo tale da poter informare rapidamente i collaboratori sulla pianificazione e far sì che tutti lavorino sullo stesso piano in tempo reale. Centric PLM® non solo consente una comunicazione rapida, ma offre visibilità sui margini, in modo da proteggere quei margini di prodotto che attualmente sono sottoposti a crescenti pressioni.”

retail

2. Il “revenge buying” produrrà un aumento del consumismo.

Joe ha posto un’altra domanda nel webinar What’s in Store after the Peak?, cioè se le persone avranno voglia di acquistare nel post-pandemia. Chiede: “Saremo pronti ad andare a fare shopping? O pensi che saremo più restii? Come sarà il nuovo consumatore dopo tutto questo?”

I due guardano nuovamente alla Cina per le risposte, usando l’espressione di tendenza “revenge buying”. Secondo Business of Fashion, il termine “revenge buying” è stato coniato negli anni ‘80 per descrivere “l’aumento della richiesta di prodotti stranieri che erano stati negati ai cittadini [cinesi] quando la nazione era chiusa al mondo”. Tuttavia, l’espressione è “recentemente tornata alla ribalta sui social media cinesi per esprimere il sogno dei cittadini di fare shopping consolatorio una volta usciti dalla quarantena,” come descritto su Robb Report.

“Le persone, non avendo potuto fare acquisti a causa della chiusura dei negozi, quando torneranno a uscire compenseranno con spese folli, che porteranno a un boom,” afferma Alistair. “Ciò favorirà una ripresa dell’economia. Secondo alcuni è questo ciò che accadrà. Tuttavia, personalmente credo che questo sia più probabile per l’intrattenimento o le attività con licenza (ristoranti, bar ecc.) e invece meno probabile per prodotti di consumo e abbigliamento, dato che l’acquisto di questi articoli non ci è stato precluso, semplicemente abbiamo continuato a comprare attraverso un  canale diverso rispetto a prima,” conclude. 

3. I brand passeranno a strategie di approvvigionamento più diversificate. 

Quando le fabbriche in Cina hanno iniziato a chiudere a causa della diffusione del COVID-19, retail, moda, prodotti di lusso, articoli per l’outdoor, arredamento per la casa, calzature, beni di consumo e altri settori si sono trovati a fronteggiare difficoltà inaspettate. È stato necessario reagire prontamente e cambiare fornitori e Paesi di produzione. 

“Da tempo assistiamo a una notevole frammentazione negli approvvigionamenti, in particolare con l’avvicinamento delle industrie al mercato di riferimento, la riduzione delle eccedenze di magazzino e l’allineamento con le mode,” afferma Alistair. La pandemia ha solo accelerato questa necessità di diversificazione dei fornitori. “Tutto proveniva dal Paese più economico possibile in Estremo Oriente, ma ora, con le gravi perturbazioni dei mercati, i brand hanno bisogno di suddividere rapidamente il loro assortimento dal punto di vista geografico e incentivare le strategie di approvvigionamento da più fornitori.”

Aggiunge Alistair: “Centric PLM agevola l’approvvigionamento da più fornitori con una modalità automatizzata di richiesta di preventivi e specifiche con funzionalità integrate e pronte all’uso come tariffe di spedizione, tassi di cambio e tabelle dei dazi. Si può avere un confronto affiancato tra più aree geografiche e valute, tenendo conto delle situazioni etiche e del codice di condotta. Una volta ricevuti i preventivi e selezionati i fornitori più appropriati, si può rapidamente definire l’assortimento all’interno della piattaforma. È davvero potente!”

4. La trasformazione digitale sarà più cruciale che mai

McKinsey & Company ha recentemente pubblicato la sua COVID-19: Briefing Note, in cui viene ribadita l’importanza della trasformazione digitale e si spiega come possedere le giuste tecnologie possa rappresentare un elemento di differenziazione fondamentale per sopravvivere all’attuale crisi globale. 

“Nel suo rapporto, McKinsey avverte di prepararsi al futuro e non smettere di investire nel digitale, in quanto è più cruciale che mai. Le aziende avranno bisogno di essere più veloci e più agili per andare avanti, soprattutto in situazioni in cui non è possibile viaggiare liberamente per raggiungere fornitori lontani,” afferma Joe. 

Di seguito, Joe e Alistair condividono unamappa delle diverse tecnologie e innovazioni che supportano i brand lungo tutta la catena di fornitura: 

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“La trasformazione digitale certamente era una priorità già da prima, ma con questa epidemia globale è diventata una necessità urgente,” dice Alistair. “Quando tutto questo sarà finito, le aziende avranno capito che possono avere dipendenti che lavorano da casa, riducendo le spese per gli uffici. E anche che non è necessario mandare le persone dall’altra parte del mondo per incontrare i fornitori.”

Innovazioni come il software di progettazione 3D, che può essere facilmente integrato con Centric PLM grazie al plugin agnostico Centric 3D Connect, consentono una rapida prototipazione virtuale.

“Gli schizzi 3D stanno sostituendo i campioni fisici. La prototipazione rapida 3D accelera il time-to-market perché non è più necessario produrre o inviare campioni dall’altra parte del mondo. Tutto ciò ha anche il vantaggio di essere più ecologico!”

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Innovazioni digitali come Centric PLM, progettazione 3D, IA, cruscotti per la collaborazione digitale e altri strumenti non solo , processi decisionali veloci e tempi di commercializzazione più rapidi, ma permettono anche ai brand di diventare più ecosostenibili. 

“Da un periodo funesto possiamo trarre qualcosa di buono,” conclude Joe. 

Prepararsi alle future sfide del mercato nell’era post-pandemica

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